
La pratica dello sport nel bambino rappresenta un evento molto importante, soprattutto se visto come fonte di divertimento e benessere psico-fisico.
Nelle nostre odierne città claustrofobiche lo sport, oggi più che mai, rappresenta un impegno significativo per favorire lo sviluppo armonico dell’organismo dei bambini e della coordinazione, con effetti benefici sulla circolazione del sangue, sulla respirazione, sullo sviluppo psico-fisico e sociale.
Lo sport per i nostri bambini (e non solo) rappresenta anche un’ottima occasione per uscire dalle caverne dove ogni giorno trascorrono assieme a noi gran parte dello loro esistenza molto strutturata.
Nella scelta del tipo di sport da praticare un’attenzione particolare andrà riservata alla personalità del bambino. Sarebbe auspicabile, infatti, uno sport di squadra per ragazzi timidi, introversi, ansiosi e con difficoltà a stabilire rapporti interumani o anche per quei bambini onnipotenti o leader.
Un bambino molto vivace o aggressivo, invece, dovrebbe essere indirizzato verso un’attività sportiva che comporti un alto dispendio di energie ma che, nello stesso tempo, suggerisca regole da rispettare in gruppo, come il calcio, il rugby, la pallacanestro, in modo da finalizzare l’eccessiva esuberanza.
In tutti questi casi, fra le tante attività sportive, le discipline orientali, come il judo e il karate, sono fortemente consigliate, perché favoriscono una costante ricerca di equilibrio e di perfezione nei movimenti e grande rispetto di sé e dell’altro.
L’idea fondamentale alla base del judo, secondo il suo fondatore e ripreso da alcuni grandi Maestri come Barioli e Bernardi, è arrivare a dare incondizionatamente senza nulla in cambio. “Tutti insieme per progredire“, affermava il suo fondatore Jigoro Kano. Perché facendo judo miglioro me stesso per essere utile agli altri. Il judo è una strada per arrivare a questo, perché permette di conquistare il vuoto della mente e quindi di entrare in sintonia con il cuore.
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