
Il Taekwondo è un’arte marziale nata negli anni 40 in Corea. La parola Taekwondo può essere efficacemente tradotta come “l’arte dei calci e dei pugni“, poiché le tre sillabe che la compongono sono:
- tae (태) che significa “colpire con i piedi”;
- kwon (권) che significa “colpire con i pugni”;
- do (도) che significa “arte”, “disciplina” o “metodo.
Si tratta sostanzialmente di un confronto fisico nel quale gli avversari si colpiscono vicendevolmente dalla cintola in su con i calci e soltanto sul tronco con i pugni che valgono meno punti in gara rispetto ai calci.
La ragione di questa differenza è storica: infatti i Coreani ritenevano che le mani fossero troppo preziose per rischiare di ferirle, di conseguenza veniva favorito l’utilizzo delle gambe, in grado di arrivare più lontano e di colpire con più forza rispetto ai pugni.
Inserito nel 1988 tra le discipline olimpiche, il taekwondo non è un semplice sport, in quanto alle note tecniche di combattimento combina anche nozioni di difesa personale, filosofia e meditazione.